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martedì 23 settembre 2014


Nell'Istituto, che da due anni vivo, sono iniziate le celebrazioni centenarie, mi piace condividere con degli spezzoni molto eloquenti e prestigiosi.

mercoledì 4 giugno 2014


Il Cuore SS.mo di Gesù ha infiniti scrigni, 
nei quali tiene riposti i suoi tesori, 
e questi scrigni si aprono con una sola e medesima chiave 
che ciascuno di noi ha in mano: la preghiera.
(Santa Paola Frassinetti)



mercoledì 30 aprile 2014


MAGGIO: mese dedicato a MARIA
Con gioia  testimoniamo nel quotidiano il nostro amore a Maria e preghiamo per tutti i giovani e per tutte le vocazioni nella Chiesa e nella Famiglia salesiana, con particolare attenzione alle nostre giovani in formazione.
Questo l'invito che ci viene fatto dall' Ispettoria. Personalmente ne aggiungo uno visibile: una rosa  al giorno per Maria, motivando l'impegno. Grazie


martedì 22 aprile 2014


Gratitudine    Dire Grazie 

In questo mese ci sono state offerte molte opportunità di dire GRAZIE e quando si ama la creatività per esprimere la nostra gratitudine  non si arresta. Dopo la festa comunitaria, trascorsa in serena fraternità, oggi inizia il triduo della festa mondiale per madre Jvonne, che ha voluto raggiungere la Patagonia in occasione del centenario della morte di Sr. Angela Vallese, prima pioniera di quella terra. 

martedì 8 aprile 2014

mercoledì 5 marzo 2014


Con oggi, mercoledì delle ceneri, inizia la Quaresima, un periodo di 40 giorni da vivere con profondità d'amore verso chi ha bisogno, attingendo forza dalla Parola e dal silenzio interiore. Dal messaggio del papa Francesco seguiamo le indicazioni per vivere questo tempo in pienezza di carità.

sabato 15 febbraio 2014


CONVEGNO CEI DI PASTORALE GIOVANILE A GENOVA
Si chiude il sipario, ma il sogno continua

La canzone "Noi, ragazzi di oggi, noi" è ancora valida per  definire i giovani 


Contiamo su di voi  con l'aiuto di Dio













lunedì 10 febbraio 2014


LOURDES : FASCINO IRRESISTIBILE
che supera il tempo

Vuoi conoscere le sue origini? Guarda questo meraviglioso film

mercoledì 5 febbraio 2014



Messaggio ai giovani del MGS 2014
Sognate in grande e seguite il vostro sogno
con gioia, entusiasmo e convinzione


Amatissimi giovani,
Non vi nascondo la mia emozione nel rivolgervi l’ultimo messaggio come Rettor Maggiore. Vorrei che queste mie parole giungessero al vostro cuore per dirvi che sempre vi ho amati e vi amerò sempre. Voi siete al centro della mia vita, della mia preghiera e del mio lavoro. Siete la mia gioia e la sorgente d’ispirazione e di speranza per il presente e per il futuro che il Signore mi riserva.
Grazie per l’amore che mi avete sempre dimostrato, per le vostre preghiere che mi hanno sostenuto nei momenti difficili del mio delicato servizio. In questo momento vedo i vostri volti illuminati dalla gioia di vivere e di credere, ma anche preoccupati per un futuro incerto. Ho condiviso le speranze e le sofferenze che leggevo nei vostri occhi. Durante questi 12 anni del mio bel mestiere di Successore di Don Bosco abbiamo vissuto insieme momenti indimenticabili come le Giornate Mondiali della Gioventù a Sydney, Madrid, Rio de Janeiro; i diversi Incontri del MGS delle Ispettorie; Confronti e Campo-Bosco a Colle Don Bosco o altrove. Sono stati tempi forti dello Spirito, esperienze di comunione e di spiritualità salesiana, momenti di condivisione e fraternità che ci hanno fatto crescere nell’amore a Gesù, alla Chiesa e a Don Bosco.
Grazie, cari giovani, per la vostra presenza rivelatrice dell’amore di Dio, per la freschezza e l’entusiasmo che avete comunicato in questi incontri, per la gioia che avete dato al mio cuore. Con cuore di padre continuerò ad amarvi e per questo voglio invitarvi a guardare con speranza al vostro futuro. Dio non ci abbandona e ci sta dando segni grandi del suo amore.


Papa Francesco, segno dell’amore di Dio per la sua Chiesa

E’ con grande gioia e stupore di molti che assistiamo oggi all’annuncio di una nuova primavera per la Chiesa e per il mondo stesso. I profeti di sventura che decretavano l’inverno della Chiesa, ancora una volta, devono ricredersi. Questo nuovo soffio di primavera, dono dello Spirito Santo, ha un volto ed un cuore, quelli di Papa Francesco. Il suo presentarsi umile, semplice e sorridente rivela la sua vita interiore. E’ un uomo intensamente unificato con un punto focale attorno al quale si concentrano gesti, atteggiamenti e pensiero: il Signore Gesù, percepito sempre come Parola di un Dio della bontà, della tenerezza, della misericordia.
Ci colpisce fortemente la figura di questo Papa tanto dolce e, al tempo stesso, uomo-roccia, solidamente ancorato a un punto di radicamento dove converge tutta la sua forza morale, la libertà di agire e parlare, insieme a un profetismo illuminante. Il punto unificante attorno al quale si concentra tutta la sua persona è, al tempo stesso, un grande sogno e un progetto di vasto respiro.
Quale è questo sogno che ha sedotto Papa Francesco e che contagia e affascina tanti giovani? E’ una Chiesa libera dalla mondanità spirituale, libera dalla tentazione di chiudersi nel suo quadro istituzionale, libera dalla tendenza all’imborghesimento e dalla chiusura in se stessa, libera soprattutto dal clericalismo e del maschilismo. Una Chiesa incarnata in questo mondo, risplendente nei più poveri e nei sofferenti. Una casa aperta per tutta l’umanità. Nel suo cuore c’è il grande desiderio di una Chiesa accogliente verso tutti, al di là delle diversità delle culture, delle razze, delle tradizioni, delle confessioni religiose. Una Chiesa che esca sulle strade per evangelizzare e servire, raggiungendo le periferie geografiche, culturali ed esistenziali. Una Chiesa povera, che privilegi i poveri, diventando la loro voce, per superare l’indifferenza egoista di coloro che hanno di più e non sanno condividere. Una Chiesa che dia una giusta attenzione e rilevanza alle donne, senza le quali, essa stessa, corre il rischio della sterilità.
Papa Francesco vive con autentica passione la dedizione a questo sogno che si porta nel cuore e vuole che tutti i credenti, ma specialmente i giovani, vivano con altrettanta intensità il suo slancio missionario. Voi giovani siete i protagonisti irrinunciabili e determinanti di questa nuova primavera. Per uscire da una cultura dello “scarto” che vi emargina e vi paralizza lasciandovi senza futuro,  dovete accendere nel vostro cuore il “fuoco” di una nuova passione per investire le vostre energie e la vostra stessa vita; si tratta di impegnarsi per cause nobili, positive e di grande valore morale, per le quali valga la pena di spendere la vita. Ve lo chiede Papa Francesco, ve lo chiede Don Bosco, ve lo chiedo io in questo ultimo messaggio, come un testamento spirituale da custodire gelosamente nel vostro cuore e da realizzare nella vita.


La vostra giovinezza, dono per consegnare agli altri

In questi anni vi ho invitato ad accogliere la vostra giovinezza come il dono più prezioso e a orientare la vostra vita secondo un progetto vocazionale. Ho letto nei molti volti che ho incontrato la ricerca e il desiderio grande di felicità che si esprimeva nella gioia e nella festa. La fede cristiana è la risposta a questo vostro desiderio perché è annuncio di felicità radicale, promessa e conferimento di «vita eterna».
Attingere alla spiritualità salesiana è penetrare nel cuore stesso di Don Bosco, dove impegno e gioia vanno insieme, santità e allegria sono un binomio inseparabile. Fin dall’inizio del mio ministero vi ho proposto un cammino di santità semplice, allegra e serena. La spiritualità giovanile salesiana vuole portarvi all’incontro con Gesù Cristo per stringere con Lui una relazione di amicizia e di fiducia. Vi ho indicato sempre la Chiesa come il luogo scelto e offerto da Cristo per incontrarlo e ascoltare la sua Parola. Solo la sua presenza discreta stimola la vostra libertà a educare la mente, il cuore e la volontà. A Lui basta un piccolo segno di fiducia per dirvi con tanta tenerezza: «Venite e state con me, voi che siete assetati di felicità e affamati di cose belle e vere che fanno crescere la vita. Venite, voi che siete stanchi, scoraggiati, depressi. Voi che soffrite nel vostro corpo, nel vostro spirito, nel profondo del vostro cuore».
Ascoltate, cari giovani, le sue parole che scendono lentamente, consolanti dentro di voi. Esse diventano nell’Eucaristia sangue che vi dà vita nuova, carne della vostra carne. E’ una nuova vita che si nutre di preghiera, di comunione e di servizio. E’ una nuova vita percepita e vissuta come vocazione, come missione, come dedizione fedele e disponibilità totale verso gli altri. Ascoltate l’accorato appello di Papa Francesco a tutta la Chiesa: «Usciamo, usciamo ad offrire a tutti la vita di Gesù Cristo!». Come resistere a questa chiamata? E’ un appello che ha tutta l’intensità e la passione del «Da mihi animas!» di Don Bosco. La vostra generosità giovanile non può che sussultare e lasciarsi scuotere da questo grido, abbandonando una fede timida, rattrappita dalla paura e poco incline a testimoniare.
Voi siete chiamati a vivere una fede che si manifesta come profezia, come certezza di essere amati da Dio fino a mettere in lui la vostra unica sicurezza. Nel suo nome potete rischiare tutto, senza lasciarvi intimorire da niente e da nessuno, senza lasciarvi condizionare da altre visioni del mondo, senza accontentarvi di una vita mediocre.
L’invito di Papa Francesco per voi giovani è di partire senza paura per servire il mondo, arricchirlo del dono di Cristo e del Vangelo. A voi affida la convinzione della reale possibilità di cambiare il mondo, perché Gesù Risorto è con noi, tutti i giorni, fino alla fine dei tempi, e fa nuove tutte le cose: «Una fede autentica implica sempre un profondo desiderio di cambiare il mondo, di trasmettere valori, di lasciare qualcosa di migliore dopo il nostro passaggio sulla terra» (EG,183).

Amatissimi giovani.

Congedandomi da voi vi affido queste parole che sgorgano dal mio cuore di padre. Vi ho sempre amati e continuerò ad amarvi ricordandovi tutti i giorni al mio e vostro amico Gesù. Perciò mi sento di fare mie le parole del nostro amato Don Bosco: “Fino all’ultimo respiro della mia vita sarà per voi, miei cari giovani”. Chiedo anche a voi il dono della vostra preghiera perché continui a servire la Chiesa e la Famiglia Salesiana con fedeltà e amore.

Vi affido a Maria, nostro aiuto, modello di santità vissuta con coerenza e totalità, stella della nuova evangelizzazione. Vi accompagni sempre con tenerezza di Madre in tutti i momenti della vostra vita. Vi aiuti a dare bella testimonianza di comunione, di servizio, di fede ardente e generosa, di giustizia e di amore verso i poveri, perché la gioia del Vangelo arrivi a tutti i giovani e nessuna periferia sia priva della sua luce.

Sempre vostro,

Don Pascual Chávez V., sdb
Rettore Maggiore


Valdocco, 31 gennaio ’14

martedì 21 gennaio 2014


Si sono tenute a Roma dal 16 al 19 gennaio le Giornate di spiritualità della Famiglia Salesiana. Sono riuscita a catturare gli interventi dei relatori, una vera miniera , che condivido, per la gioia di tutti
Buon ascolto













  Chavez_19-01-14 


Ci sono anche i video, che vi propongo


  

BUONA VISIONE

lunedì 20 gennaio 2014

Il Papa Francesco visita la basilica del S. Cuore a Roma
Lo striscione dei ragazzi per il Papa: "Bella Fra'" L'arrivo del pontefice alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio (in Via Marsala, proprio di fianco alla Stazione Termini) in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Bergoglio ha salutato i parrocchiani nel cortile della chiesa realizzata da San Giovanni Bosco e affidata ai Salesiani. Tra gli striscioni che lo hanno accolto, sulla sinistra si nota un "Bella Fra'" 
 E' stato un evento seguito anche in TV, trasmesso da sat2000 con molta commozione.I quotidiani hanno commentato in modi diversi , mi ha sorpreso questa mattina vedere sulla Stampa questa immagine e questo commento


Papa Francesco, in visita alla parrocchia romana del Sacro Cuore, vicino la Stazione Termini, `fa uscire´ anche l’arcobaleno. Poco prima di incontrare i 400 giovani rifugiati assistiti nell’oratorio di via Marsala, uno scroscio d’acqua ha sorpreso il Pontefice al suo arrivo, ma un attimo dopo il `miracolo´ dell’arcobaleno.


Papa Francesco si recherà in visita pastorale alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio il prossimo 19 gennaio. La parrocchia, che sorge accanto alla Stazione Termini, è affidata ai salesiani e fu costruita dallo stesso don Bosco per volere di Papa Leone XIII. Il parroco don Valerio Baresi ricorda al microfono diAntonella Pilia alcuni cenni storici della chiesa:
R. – Nel 1880, date le grandi difficoltà strutturali e anche economiche dell’edificazione del tempio, Leone XIII è in difficoltà e si arrende. Gli viene quindi consigliato di rivolgersi a don Bosco, che accetta di edificare la chiesa chiedendo solo che accanto all'edificio di culto potesse essere costruito un ospizio per i giovani poveri. Nel 1887, la chiesa è praticamente completata.
D. – C’è qualche aneddoto legato alla costruzione della chiesa?
R. – Don Bosco accetta di costruire la chiesa in obbedienza al Papa. La risposta che dà Leone XIII è: “Ogni desiderio del Papa è per me un comando”. Naturalmente, non aveva soldi e il Consiglio dei Salesiani di allora votò compatto contro l’accettazione dell’onere della costruzione della Basilica: ci furono otto voti contrari e uno favorevole, che era quello di don Bosco. Allora don Bosco si fermò con i Salesiani, dicendo: “Il Signore non solo ci farà trovare i soldi per la costruzione, ma ci farà anche un regalo in più”. E in effetti, dopo sette anni, non solo riuscirono a edificare la Basilica ma anche tutto l’edificio attorno, quasi come è attualmente. Siccome per costruire questa chiesa ha dovuto girare Italia, Francia e Spagna, don Bosco si è logorato e alla fine si è incurvato esageratamente, tanto che la gente gli chiedeva: “Ma don Bosco, perché è così curvo?” e lui rispondeva: “Perché ho sulle spalle la chiesa del Sacro Cuore di Roma!”.
D. – Ci sono altri ricordi particolari relativi alla figura di don Bosco?
R. – C’è una certa profezia legata a questa chiesa. Lui disse: “Sapete perché abbiamo accettato questa chiesa? Perché quando il Papa sarà quello che deve essere ma ancora non è, noi metteremo la stazione centrale di Roma in casa nostra e la utilizzeremo per l’evangelizzazione dell’Agro Romano”. Noi, in questa profezia, leggiamo la presenza di Francesco. Certo, come ogni profezia si rischia di forzarla un po’, ma noi in Papa Francesco vediamo quello che deve essere. Un pontefice deve essere così: con questa vicinanza e questo legame fortissimo non solo alla Parola di Gesù, ma addirittura alla sua presenza. Oggi, la Stazione Termini è in casa nostra, perché fa parte della parrocchia del Sacro Cuore, mentre quando don Bosco ha fatto questa profezia, la Stazione Termini era nell’attuale Piazza della Repubblica.
D. – Papa Francesco si recherà alla vostra parrocchia dopo aver visitato tre comunità di periferia. Quale realtà si troverà di fronte?
R. – Una parrocchia di centro che vive però la realtà di periferia. Una parrocchia – forse la più centrale di Roma, perché siamo proprio accanto alla stazione Termini – che quindi deve prendere in considerazione l’enorme passaggio di pellegrini, di turisti, di lavoratori: in tutto sono oltre 500 mila le persone che transitano per la stazione Termini ogni giorno. Noi, come Salesiani, ci siamo aperti ai giovani soprattutto universitari, con la possibilità di sensibilizzarli al servizio ai poveri senza dimora e ai rifugiati, che sono al centro delle nostre attenzioni.
D. – Quali sono le tappe principali della visita del Santo Padre?
R. – Il Papa arriverà verso le 16.00 e incontrerà i parrocchiani in cortile e poi, in una stanza, una sessantina di amici senza fissa dimora. Passerà quindi in una seconda stanza, dove sono raccolti un centinaio di rifugiati e una rappresentanza di volontari della parrocchia. Poi, incontrerà i bambini battezzati nell’anno con i loro genitori, gli sposi novelli e le famiglie giovani. Confesserà cinque persone e, verso le 18.00, celebrerà l’eucarestia. In seguito saluterà i malati e incontrerà la comunità salesiana. L’ultimo appuntamento, infine, è l’incontro con i giovani del Sacro Cuore.


martedì 14 gennaio 2014


Cos’è una perla? È un qualcosa nata dal dolore. Infatti nasce quando un’ostrica viene ferita. Quando un corpo estraneo – un’impurità, un granello di sabbia – penetra al suo interno e la inabita, la conchiglia inizia a produrre una sostanza (la madreperla) con cui lo ricopre per proteggere il proprio corpo indifeso. Ecco che alla fine si sarà formata una bella perla, lucente e pregiata. Se non viene ferita, l’ostrica non potrà mai produrre perle, perché la perla è una ferita cicatrizzata.

Perchè ogni sofferenza non vada perduta,ti prego ,o Signore, di trasformarla in tante perle preziose.






sabato 11 gennaio 2014


Ti salutiamo oVergine
(Cliccaci su per sentire il canto)

Ti salutiamo o Vergine,

o Madre tutta pura
nessuna creatura
è bella come Te.

Prega per noi Maria

prega pei figli tuoi
Madre che tutto puoi
abbi di noi pietà,
abbi di noi pietà.

Di stelle risplendenti

in ciel sei coronata
Tu sei l'Immacolata
e Madre di Gesù.

Prega per noi Maria...
Vorrei salire in cielo

godere il Tuo bel viso
restare in paradiso,
Maria sempre con Te.


mercoledì 8 gennaio 2014


<<Questo io vi dico: siate pastori con " l'odore delle pecore">>
Papa Francesco


Francesco al presepe vivente
Nessun formalismo, spontaneo calore umano in ogni frangente di una visita praticamente senza protocollo, contatto diretto con i fedeli che lo attendevano da stamattina alla chiesa di Sant'Alfonso Maria de' Liguori, nel quartiere romano della Giustiniana all'estrema periferia nord della capitale. Francesco è arrivato qui nella giornata dell’Epifania per visitare il presepe vivente allestito dalla parrocchia, con oltre duecento figuranti.  Ma soprattutto, come già accaduto un mese fa nella borgata di Tor Sapienza, per ascoltare le voci della gente che soffre. Come un parroco ha festeggiato i bambini nella ricorrenza da loro più amata. Come il «Buon Pastore» del Vangelo, visitando il presepe vivente della Giustiniana, Francesco ha preso in braccio un agnellino e se lo è poggiato sulle spalle.  (Vatican insider)

La cattedra di Pietro diventa vita!