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giovedì 20 settembre 2012



MEMORIE DEL CUORE

La consacrazione religiosa non rende sterili, ma fecondi nello spirito.
Nella maternità spirituale, non ci sono limiti nel generare figli a Dio. Il divino non toglie nulla all’umano sentire. Valgono anche per  le consacrate  le parole del poeta  Gibran  in risposta  alla domanda di una donna sui figli.
Quando si fa più forte  in  noi il senso della maternità e l’altro è sentito come figlio , vorremmo non solo educarlo, ma anche essere corrisposte ed in modo particolare ascoltate, ma……

   E una donna che reggeva un bambino al seno disse:
Parlaci dei Figli.
   E lui disse:
   I vostri figli non sono figli vostri.
   Sono figli e figlie della sete che la vita ha di sé stessa.
   Essi vengono attraverso di voi, ma non da voi,
   E benché vivano con voi non vi appartengono.

   Potete donare loro amore ma non i vostri pensieri:
   Essi hanno i loro pensieri.
   Potete offrire rifugio ai loro corpi ma non alle loro anime:
   Esse abitano la casa del domani, che non vi sarà concesso visitare neppure in sogno.
   Potete tentare di essere simili a loro, ma non farvi simili a voi:
   La vita procede e non s'attarda sul passato.
   Voi site gli archi da cui i figli, come frecce vive, sono scoccate in avanti.
   L'Arciere vede il bersaglio sul sentiero dell'infinito, e vi tende con forza affinché le sue frecce vadano rapide e lontane.
   Affidatevi con gioia alla mano dellì'Arciere;
   Poiché come ama il volo della freccia così ama la fermezza dell'arco.
 
 

Scrive CruxFleur Lamonique
I figli sono doni da pagare a caro prezzo,,,, Sono come le frecce, è facile colpire il bersaglio sbagliato: spesso sono fragili e si spezzano , o, si perdono lontano. Sono un prestito , come tutto. Altre volte sfuggono di mano o vanno dalla parte sbagliata.Pungono e caricandoli sulle spalle bisogna legarli al petto.Sono gioia e dolore...Amore e disincanto — con Marcella Uva e altre 11 persone.



lunedì 17 settembre 2012


2012 Anno della fede

Si legge nelle indicazioni pastorali  che sarà utile invitare i fedeli a rivolgersi con particolare devozione a Maria, figura della Chiesa, che"in sè compendia e irraggia le principali verità della fede" E' dunque da incoraggiare ogni iniziativa che aiuti i fedeli a riconoscere il ruolo particolare di Maria nel mistero della salvezza, ad amarla filialmente e a seguirne la fede e le virtù.





giovedì 13 settembre 2012


Oggi noi FMA ricordiamo Maria Mazzarello, la nostra confondatrice. E' uscito da qualche mese un  film su di lei in chiave moderna, di cui offro qualche immagine, ma soprattutto uno stralcio di ciò che madre Yvonne ha lasciato in una intervista;

"Il 2012 segna il 140° di fondazione dell’Istituto, di cui lei è stata la prima Superiora, scelta da don Bosco stesso.
Donna ricca di fede e audacia, aperta agli orizzonti del mondo, ella continua a parlare anche oggi alle giovani e ai giovani del nostro tempo, proponendo una via semplice ed esigente verso la felicità, nello stile della santità giovanile.
Il film è una riproposta credibile di questa figura limpida e affascinante."

mercoledì 12 settembre 2012



E' ancora vivo il suo ricordo, propongo questo video con l'intervista   
che   tutti riportano e che fa bene rileggere, perchè ciascuno ci faccia le proprie considerazioni

L'ADDIO A MARTINI

«Chiesa indietro di 200 anni »

L'ultima intervista: «Perché non si scuote, perché abbiamo paura?»

Padre Georg Sporschill, il confratello gesuita che lo intervistò in Conversazioni notturne a Gerusalemme , e Federica Radice hanno incontrato Martini l'8 agosto: «Una sorta di testamento spirituale. Il cardinale Martini ha letto e approvato il testo».
Come vede lei la situazione della Chiesa?
«La Chiesa è stanca, nell'Europa del benessere e in America. La nostra cultura è invecchiata, le nostre Chiese sono grandi, le nostre case religiose sono vuote e l'apparato burocratico della Chiesa lievita, i nostri riti e i nostri abiti sono pomposi. Queste cose però esprimono quello che noi siamo oggi? (...) Il benessere pesa. Noi ci troviamo lì come il giovane ricco che triste se ne andò via quando Gesù lo chiamò per farlo diventare suo discepolo. Lo so che non possiamo lasciare tutto con facilità. Quanto meno però potremmo cercare uomini che siano liberi e più vicini al prossimo. Come lo sono stati il vescovo Romero e i martiri gesuiti di El Salvador. Dove sono da noi gli eroi a cui ispirarci? Per nessuna ragione dobbiamo limitarli con i vincoli dell'istituzione».
Chi può aiutare la Chiesa oggi?
«Padre Karl Rahner usava volentieri l'immagine della brace che si nasconde sotto la cenere. Io vede nella Chiesa di oggi così tanta cenere sopra la brace che spesso mi assale un senso di impotenza. Come si può liberare la brace dalla cenere in modo da far rinvigorire la fiamma dell'amore? Per prima cosa dobbiamo ricercare questa brace. Dove sono le singole persone piene di generosità come il buon samaritano? Che hanno fede come il centurione romano? Che sono entusiaste come Giovanni Battista? Che osano il nuovo come Paolo? Che sono fedeli come Maria di Magdala? Io consiglio al Papa e ai vescovi di cercare dodici persone fuori dalle righe per i posti direzionali. Uomini che siano vicini ai più poveri e che siano circondati da giovani e che sperimentino cose nuove. Abbiamo bisogno del confronto con uomini che ardono in modo che lo spirito possa diffondersi ovunque».
Che strumenti consiglia contro la stanchezza della Chiesa?
«Ne consiglio tre molto forti. Il primo è la conversione: la Chiesa deve riconoscere i propri errori e deve percorrere un cammino radicale di cambiamento, cominciando dal Papa e dai vescovi. Gli scandali della pedofilia ci spingono a intraprendere un cammino di conversione. Le domande sulla sessualità e su tutti i temi che coinvolgono il corpo ne sono un esempio. Questi sono importanti per ognuno e a volte forse sono anche troppo importanti. Dobbiamo chiederci se la gente ascolta ancora i consigli della Chiesa in materia sessuale. La Chiesa è ancora in questo campo un'autorità di riferimento o solo una caricatura nei media? Il secondo la Parola di Dio. Il Concilio Vaticano II ha restituito la Bibbia ai cattolici. (...) Solo chi percepisce nel suo cuore questa Parola può far parte di coloro che aiuteranno il rinnovamento della Chiesa e sapranno rispondere alle domande personali con una giusta scelta. La Parola di Dio è semplice e cerca come compagno un cuore che ascolti (...). Né il clero né il Diritto ecclesiale possono sostituirsi all'interiorità dell'uomo. Tutte le regole esterne, le leggi, i dogmi ci sono dati per chiarire la voce interna e per il discernimento degli spiriti. Per chi sono i sacramenti? Questi sono il terzo strumento di guarigione. I sacramenti non sono uno strumento per la disciplina, ma un aiuto per gli uomini nei momenti del cammino e nelle debolezze della vita. Portiamo i sacramenti agli uomini che necessitano una nuova forza? Io penso a tutti i divorziati e alle coppie risposate, alle famiglie allargate. Questi hanno bisogno di una protezione speciale. La Chiesa sostiene l'indissolubilità del matrimonio. È una grazia quando un matrimonio e una famiglia riescono (...). L'atteggiamento che teniamo verso le famiglie allargate determinerà l'avvicinamento alla Chiesa della generazione dei figli. Una donna è stata abbandonata dal marito e trova un nuovo compagno che si occupa di lei e dei suoi tre figli. Il secondo amore riesce. Se questa famiglia viene discriminata, viene tagliata fuori non solo la madre ma anche i suoi figli. Se i genitori si sentono esterni alla Chiesa o non ne sentono il sostegno, la Chiesa perderà la generazione futura. Prima della Comunione noi preghiamo: "Signore non sono degno..." Noi sappiamo di non essere degni (...). L'amore è grazia. L'amore è un dono. La domanda se i divorziati possano fare la Comunione dovrebbe essere capovolta. Come può la Chiesa arrivare in aiuto con la forza dei sacramenti a chi ha situazioni familiari complesse?»
Lei cosa fa personalmente?
«La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque la fede è il fondamento della Chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall'aiuto degli altri. Le persone buone intorno a me mi fanno sentire l'amore. Questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della Chiesa in Europa. Solo l'amore vince la stanchezza. Dio è Amore. Io ho ancora una domanda per te: che cosa puoi fare tu per la Chiesa?».

(modifica il 3 settembre 2012)

martedì 4 settembre 2012



Dio è amico del silenzio:
dobbiamo ascoltare Dio perché ciò che conta non è quello che diciamo noi, ma quello che Egli dice a noi e attraverso di noi.
Madre Teresa ha tante cose da insegnarci, facciamone tesoro!

domenica 2 settembre 2012


Si è celebrata ieri la VII giornata per la salvaguardia del creato e ci sentiamo pienamente coinvolti come educatori.

“la tutela dell'ambiente costituisce una sfida per l'umanità intera … La responsabilità verso l'ambiente, patrimonio comune del genere umano, si estende non solo alle esigenze del presente, ma anche a quelle del futuro: eredi delle generazioni passate e beneficiari del lavoro dei nostri contemporanei, noi abbiamo degli obblighi verso tutti. Si tratta di una responsabilità che le generazioni presenti hanno nei confronti di quelle future. “
(Dal Compendio della Dottrina sociale della Chiesa, nn. 466,467)

«Le stesse mani dell’uomo, sostenute e guidate dalla forza dello Spirito Santo, potranno guarire e riservare il creato ferito, a noi affidato dalle mani paterne di Dio, guardando con responsabilità educativa alle generazioni future verso cui siamo debitori di parole di verità e opere di pace».

sabato 1 settembre 2012


TRA I RICORDI

E' bello andare indietro nel tempo attraverso una fotografia. Ti compiaci, come nel mio caso, di esserti espressa anche attraverso la pittura e di aver prodotto  cose belle!
Ma forse la cosa  più significativa è dare al ricordo un significato nuovo e farne scaturire una preghiera:

Signore
fa’ che la mia vita
sia come una grande e potente onda,
che infragendosi negli scogli, non perda la sua bellezza
 e risplenda della Tua immagine.
 A Te appartengo,
da Te  vengo e voglio andare, per tutta la vita.