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lunedì 20 gennaio 2014

Il Papa Francesco visita la basilica del S. Cuore a Roma
Lo striscione dei ragazzi per il Papa: "Bella Fra'" L'arrivo del pontefice alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio (in Via Marsala, proprio di fianco alla Stazione Termini) in occasione della Giornata mondiale del Migrante e del Rifugiato. Bergoglio ha salutato i parrocchiani nel cortile della chiesa realizzata da San Giovanni Bosco e affidata ai Salesiani. Tra gli striscioni che lo hanno accolto, sulla sinistra si nota un "Bella Fra'" 
 E' stato un evento seguito anche in TV, trasmesso da sat2000 con molta commozione.I quotidiani hanno commentato in modi diversi , mi ha sorpreso questa mattina vedere sulla Stampa questa immagine e questo commento


Papa Francesco, in visita alla parrocchia romana del Sacro Cuore, vicino la Stazione Termini, `fa uscire´ anche l’arcobaleno. Poco prima di incontrare i 400 giovani rifugiati assistiti nell’oratorio di via Marsala, uno scroscio d’acqua ha sorpreso il Pontefice al suo arrivo, ma un attimo dopo il `miracolo´ dell’arcobaleno.


Papa Francesco si recherà in visita pastorale alla parrocchia romana del Sacro Cuore di Gesù a Castro Pretorio il prossimo 19 gennaio. La parrocchia, che sorge accanto alla Stazione Termini, è affidata ai salesiani e fu costruita dallo stesso don Bosco per volere di Papa Leone XIII. Il parroco don Valerio Baresi ricorda al microfono diAntonella Pilia alcuni cenni storici della chiesa:
R. – Nel 1880, date le grandi difficoltà strutturali e anche economiche dell’edificazione del tempio, Leone XIII è in difficoltà e si arrende. Gli viene quindi consigliato di rivolgersi a don Bosco, che accetta di edificare la chiesa chiedendo solo che accanto all'edificio di culto potesse essere costruito un ospizio per i giovani poveri. Nel 1887, la chiesa è praticamente completata.
D. – C’è qualche aneddoto legato alla costruzione della chiesa?
R. – Don Bosco accetta di costruire la chiesa in obbedienza al Papa. La risposta che dà Leone XIII è: “Ogni desiderio del Papa è per me un comando”. Naturalmente, non aveva soldi e il Consiglio dei Salesiani di allora votò compatto contro l’accettazione dell’onere della costruzione della Basilica: ci furono otto voti contrari e uno favorevole, che era quello di don Bosco. Allora don Bosco si fermò con i Salesiani, dicendo: “Il Signore non solo ci farà trovare i soldi per la costruzione, ma ci farà anche un regalo in più”. E in effetti, dopo sette anni, non solo riuscirono a edificare la Basilica ma anche tutto l’edificio attorno, quasi come è attualmente. Siccome per costruire questa chiesa ha dovuto girare Italia, Francia e Spagna, don Bosco si è logorato e alla fine si è incurvato esageratamente, tanto che la gente gli chiedeva: “Ma don Bosco, perché è così curvo?” e lui rispondeva: “Perché ho sulle spalle la chiesa del Sacro Cuore di Roma!”.
D. – Ci sono altri ricordi particolari relativi alla figura di don Bosco?
R. – C’è una certa profezia legata a questa chiesa. Lui disse: “Sapete perché abbiamo accettato questa chiesa? Perché quando il Papa sarà quello che deve essere ma ancora non è, noi metteremo la stazione centrale di Roma in casa nostra e la utilizzeremo per l’evangelizzazione dell’Agro Romano”. Noi, in questa profezia, leggiamo la presenza di Francesco. Certo, come ogni profezia si rischia di forzarla un po’, ma noi in Papa Francesco vediamo quello che deve essere. Un pontefice deve essere così: con questa vicinanza e questo legame fortissimo non solo alla Parola di Gesù, ma addirittura alla sua presenza. Oggi, la Stazione Termini è in casa nostra, perché fa parte della parrocchia del Sacro Cuore, mentre quando don Bosco ha fatto questa profezia, la Stazione Termini era nell’attuale Piazza della Repubblica.
D. – Papa Francesco si recherà alla vostra parrocchia dopo aver visitato tre comunità di periferia. Quale realtà si troverà di fronte?
R. – Una parrocchia di centro che vive però la realtà di periferia. Una parrocchia – forse la più centrale di Roma, perché siamo proprio accanto alla stazione Termini – che quindi deve prendere in considerazione l’enorme passaggio di pellegrini, di turisti, di lavoratori: in tutto sono oltre 500 mila le persone che transitano per la stazione Termini ogni giorno. Noi, come Salesiani, ci siamo aperti ai giovani soprattutto universitari, con la possibilità di sensibilizzarli al servizio ai poveri senza dimora e ai rifugiati, che sono al centro delle nostre attenzioni.
D. – Quali sono le tappe principali della visita del Santo Padre?
R. – Il Papa arriverà verso le 16.00 e incontrerà i parrocchiani in cortile e poi, in una stanza, una sessantina di amici senza fissa dimora. Passerà quindi in una seconda stanza, dove sono raccolti un centinaio di rifugiati e una rappresentanza di volontari della parrocchia. Poi, incontrerà i bambini battezzati nell’anno con i loro genitori, gli sposi novelli e le famiglie giovani. Confesserà cinque persone e, verso le 18.00, celebrerà l’eucarestia. In seguito saluterà i malati e incontrerà la comunità salesiana. L’ultimo appuntamento, infine, è l’incontro con i giovani del Sacro Cuore.


3 commenti:

  1. Grazie mi hai fatto gioire
    Rita

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  2. http://youtu.be/Oe1gl_rxFZc

    con questo link ti aiuto a completare la documentazione
    Buona giornata
    Rita

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  3. Come è bello stare insieme, da amici e sorelle! Bellissimo il tutto. Grazie Sr. AnnaLaura

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