E' il silenzio che ci predispone all’incontro con ciò
che è autentico. È dal silenzio che nasce la capacità di stupirsi, di
meravigliarsi, di accogliere la realtà
che è davanti a noi per quello che essa è.
Educarsi
al silenzio
Imporsi dei
tempi nella giornata in cui staccare la spina, far tacere il frastuono in noi e
attorno a noi, le preoccupazioni, le urgenze e le scadenze ed attingere a
momenti di quiete per ascoltare le voci interiori, soprattutto la voce di Dio.
Da questi momenti nasce il dialogo interiore, il discernimento, la preghiera,
la meditazione. È lì che incontriamo Dio e in lui la verità su di noi e sugli
altri.
Abbiamo bisogno di parole.
La vita è un “contratto” con le parole: camminiamo
con loro dalla mattina alla sera, ci accompagnano come il nostro respiro.
Dialogare è una necessità, un piacere, una sfida. Ogni incontro interpella e
mette a nudo il nostro rapporto con le parole, quelle giuste e quelle
sbagliate, quelle che uniscono e quelle che dividono. Noi siamo le nostre
parole, nulla ci traduce o ci tradisce quanto le parole
Mai come oggi abbiamo bisogno di imparare a parlare e a tacere per lasciarci coinvolgere dalla PAROLA, che evoca, abita, attira, trasforma.
( Pensieri tratti da un approfondimento di più contributi dell'ambito della comunicazione FMA e SDB)
Riscoprire il silenzio e la parola nel loro reciproco e fecondo rapporto è un’urgenza assoluta del nostro tempo.
RispondiEliminaGrazie del tema, ci sarebbe molto da dire.
Ciao
Laura
Bellissimo questo Post!
RispondiEliminaPer noi consacrate anche il Silenzio dovrebbe essere di casa, dovrebbe essere la ricerca più profonda del nostro cuore. Come sai a Mornese non vigeva la legge del chiasso, del rumore ma quella del Silenzio colmo di continua attulizzazione della Presenza di Dio. Sarebbe bello se questo prezioso Silenzio ritornasse nelle nostre case.
Quando Lui parla ci pone in Silenzio. Ogni parola richiede silenzio da parte di chi ascolta ma la Sua Parola dilata i nostri spazi di ascolto, allarga la tenda del nostro cuore e ci fa sedere alla Sua Mensa comunicandoci Se stesso.
Sr. Luigina
Quando Lui parla
NEL CUORE DELLA CHIESA
RispondiEliminaIn lei il silenzio era ascolto per essere nella Chiesa il cuore, cioè l'Amore.
Impariamo da lei
Anna
Dialogare è una necessità, un piacere, una sfida. Ogni incontro interpella e mette a nudo il nostro rapporto con le parole, quelle giuste e quelle sbagliate, quelle che uniscono e quelle che dividono. Noi siamo le nostre parole, nulla ci traduce o ci tradisce quanto le parole.
RispondiEliminaOggi al Senato abbiamo avuto una conferma di queste affermazioni.
Ciao
Elsa
Nel messaggio del Papa si trovano riferimenti alle caratteristiche della comunicazione contemporanea, legata alla Rete. È un capovolgimento di prospettiva quello cui ci invita il Papa: oggi ci sono molte risposte a domande che forse l’uomo non si pone. Il compito è quello di portare alla luce le domande quelle vere per cercare conferma e risposta alla sete di significato.
RispondiEliminaL’affermarsi della comunicazione in rete risponde all’antico bisogno di comunicare. La tecnologia rende possibile l’accadere: comunicare sempre e dovunque. Non è una comunicazione virtuale, nel senso del non reale, ma del virtuale più che reale, in quanto la Rete è un luogo antropologico da abitare.
Utilizziamolo questo spazio con senso di responsabilità.
Buona giornata
Luisa
Parola e silenzio a servizio della comunicazione, tanto importante. Vedi questo collegamento
RispondiEliminahttp://www.cgfmanet.org/21.aspx?lingua=1&sez=21&sotsez=1&detsotsez=1&doc=806
Buona giornata a tutti
Luisa