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domenica 29 settembre 2013


E' il silenzio che ci predispone all’incontro con ciò che è autentico. È dal silenzio che nasce la capacità di stupirsi, di meravigliarsi,  di accogliere la realtà che è davanti a noi per quello che essa è. 

Educarsi al silenzio
Imporsi dei tempi nella giornata in cui staccare la spina, far tacere il frastuono in noi e attorno a noi, le preoccupazioni, le urgenze e le scadenze ed attingere a momenti di quiete per ascoltare le voci interiori, soprattutto la voce di Dio. Da questi momenti nasce il dialogo interiore, il discernimento, la preghiera, la meditazione. È lì che incontriamo Dio e in lui la verità su di noi e sugli altri.

Abbiamo bisogno di parole.
La vita è un “contratto” con le parole: camminiamo con loro dalla mattina alla sera, ci accompagnano come il nostro respiro. Dialogare è una necessità, un piacere, una sfida. Ogni incontro interpella e mette a nudo il nostro rapporto con le parole, quelle giuste e quelle sbagliate, quelle che uniscono e quelle che dividono. Noi siamo le nostre parole, nulla ci traduce o ci tradisce quanto le parole

 Mai come oggi abbiamo bisogno di imparare a parlare e a tacere per lasciarci coinvolgere dalla PAROLA, che evoca, abita, attira, trasforma.

( Pensieri tratti da un approfondimento di più contributi dell'ambito della comunicazione FMA e SDB)


6 commenti:

  1. Riscoprire il silenzio e la parola nel loro reciproco e fecondo rapporto è un’urgenza assoluta del nostro tempo.
    Grazie del tema, ci sarebbe molto da dire.
    Ciao
    Laura

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  2. Bellissimo questo Post!
    Per noi consacrate anche il Silenzio dovrebbe essere di casa, dovrebbe essere la ricerca più profonda del nostro cuore. Come sai a Mornese non vigeva la legge del chiasso, del rumore ma quella del Silenzio colmo di continua attulizzazione della Presenza di Dio. Sarebbe bello se questo prezioso Silenzio ritornasse nelle nostre case.
    Quando Lui parla ci pone in Silenzio. Ogni parola richiede silenzio da parte di chi ascolta ma la Sua Parola dilata i nostri spazi di ascolto, allarga la tenda del nostro cuore e ci fa sedere alla Sua Mensa comunicandoci Se stesso.
    Sr. Luigina
    Quando Lui parla

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  3. NEL CUORE DELLA CHIESA

    In lei il silenzio era ascolto per essere nella Chiesa il cuore, cioè l'Amore.
    Impariamo da lei
    Anna

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  4. Dialogare è una necessità, un piacere, una sfida. Ogni incontro interpella e mette a nudo il nostro rapporto con le parole, quelle giuste e quelle sbagliate, quelle che uniscono e quelle che dividono. Noi siamo le nostre parole, nulla ci traduce o ci tradisce quanto le parole.
    Oggi al Senato abbiamo avuto una conferma di queste affermazioni.
    Ciao
    Elsa

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  5. Nel messaggio del Papa si trovano riferimenti alle caratteristiche della comunicazione contemporanea, legata alla Rete. È un capovolgimento di prospettiva quello cui ci invita il Papa: oggi ci sono molte risposte a domande che forse l’uomo non si pone. Il compito è quello di portare alla luce le domande quelle vere per cercare conferma e risposta alla sete di significato.
    L’affermarsi della comunicazione in rete risponde all’antico bisogno di comunicare. La tecnologia rende possibile l’accadere: comunicare sempre e dovunque. Non è una comunicazione virtuale, nel senso del non reale, ma del virtuale più che reale, in quanto la Rete è un luogo antropologico da abitare.
    Utilizziamolo questo spazio con senso di responsabilità.
    Buona giornata
    Luisa

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  6. Parola e silenzio a servizio della comunicazione, tanto importante. Vedi questo collegamento
    http://www.cgfmanet.org/21.aspx?lingua=1&sez=21&sotsez=1&detsotsez=1&doc=806
    Buona giornata a tutti
    Luisa

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